Si accettano prenotazioni
Primi:
Tortelloni di zucca al ragù
Tortelloni di ricotta burro e salvia
Tortelloni verdi radicchio e noci con panna e speck
Tortelloni di mortadella e pistacchio
Tortelloni neri al branzino con gamberi e porro
Tortellini (alla panna, al tartufo)
Lasagne della nonna
Tris di tortelloni (zucca, verdi, giallo/rosso)

Secondi:
Grigliata mista (coppone, salsiccia, pancetta)
Scaloppina al tartufo
Cotoletta con patate fritte
Maialino arrosto
Arrosto di vitello
Fritto misto
Rane fritte

Contorni:
Patate fritte
Insalata mista
Verdure grigliate

Dolci:
Ciambella con vino
Ciambella intera
Marzamino dolce
Torta di tagliatella
Mascarpone
Zuppa inglese
Sorbetto (limone, caffè)
Avviso a tutti gli amanti delle Sagre. È possibile che alcuni dati subiscano variazioni all'ultima ora, vi consigliamo perciò di contattare prima di mettervi in viaggio.

Storia della Sagra

Nel lontano 1989 rinasce la nuova Polisportiva di Bevilacqua e già da allora i dirigenti pensano ad uno stand gastronomico per far fronte alle spese. In quel periodo si sparge la voce che dal Friuli, del post terremoto, con poche lire si possono acquistare le abitazioni dimesse dei terremotati. Prontamente i dirigenti partono per il Friuli armati di tanta volontà e pochi mezzi e in soli due giorni smontano una struttura di metri 28x6 per riportarla a Bevilacqua. Una volta montata a regola d'arte riescono ad ottenere tutte le autorizzazioni per l'utilizzo. Dal 1992 si affiancano ai dirigenti i volontari del gruppo ricreatorio che gestiscono l'ex asilo parrocchiale. A questo punto bisognava dare un nome alla sagra ed unanimemente si è pensato alla valorizzazione di un piatto tipico e povero del territorio. Nasce pertanto la SAGRA DEL TORTELLONE. Doveva rappresentare un momento di festa per tutta la comunità ed allora si pensò di abbinare la festa al patrono S. Giacomo festeggiato il 25 luglio. Da allora tutti gli anni la sagra si ripropone in questo periodo con la collaborazione delle donne del paese che si offrono per la produzione di tortelloni e dei tortellini. Tanto tempo è passato, la sagra è molto cresciuta. Il buon esito, l'alto gradimento dei commensali, la ferrea volontà di migliorarsi hanno permesso questo importante traguardo ed anno indotto gli organizzatori a proporre una versione anche autunnale chiamandola appunto TORTELLONE D'AUTUNNO. Ora la struttura si presenta efficiente e molto ampliata, permettendo un'accoglienza professionale ed attenta e lo staff della sagra oggi può tranquillamente ed agevolmente gestire fino ad 800 commensali per serata. La soddisfazione dei promotori è ovviamente grande nel vedere lo stand sempre pieno ma ancora più grande è raccogliere i complimenti che ricevono all'uscita. Infatti nel tempo il menù della sagra si è molto qualificato presentando piatti straordinari e ricercati. Purtroppo negli anni alcuni dei promotori sono defunti, ma è proprio nel loro ricordo, per il generoso apporto e per tutto quello che hanno fatto in vita, che la tradizione continua contribuendo a creare unità e amicizia in paese e un proficuo sostentamento alla parrocchia e alle tante attività di beneficenza. Quindi un grazie particolare al parroco Don Silvio che da sempre sostiene il movimento con tanto entusiasmo.

Un paese e la sua storia

Bevilacqua è una piccola frazione di confine, divisa fra i due comuni di Cento (Fe) e Crevalcore (Bo). La sua storia è ricca di riferimenti che la collegano all'insediamento dei Romani nel III secolo a.C. nell'Italia centro-settentrionale. Nell'Alto Medio Evo, il territorio era sotto la giurisdizione del Monastero benedettino di Nonantola, molto potente, che controllava le terre fino a Ravenna; nel secolo XI si formarono le prime comunità rurali e nel 1463, il 14 Aprile, l'abate di Nonantola concesse in enfiteusi il territorio al Marchese Bevilacqua con l'obbligo di bonificare le terre e di costruire una chiesa e una casa per il sacerdote. La chiesa parrocchiale dedicata a San Giacomo Apostolo, chiamata Chiesa Bianca, fu consacrata il 6 Giugno 1490 dal Vescovo di Sarsina. Distrutta dal tempo fu riedificata nel 1818, grazie ai cugini Camillo e Francesco Bevilacqua, su disegno di Padre Francesco Beccari di Lendinara, dall'Architetto Ungarelli Antonio. La Chiesa è maestosa, di stile neoclassico sia all'esterno che all'interno e ha mantenuto quasi tutti gli arredi originali. Un momento forte della vita religiosa della comunità è la festa del patrono San Giacomo il 25 Luglio. La popolazione bevilacquese è molto unita da quando i due nuclei, quello centese e quello crevalcorese sono stati posti sotto la stessa parrocchia con un decreto della Curia nel 1935. La parte bolognese del paese si stende tutta sull'antico latifondo dei Bevilacqua; il pregevole palazzo, che nel secolo XV il Conte Gherardo fece costruire come dimora di campagna, abbellita da torri nel secolo XVI, è un bell'esempio di architettura padana, purtroppo ora si trova in condizioni degradate. La bella corte intorno al palazzo fu dotata nel 1719 di una chiesa privata dedicata alla Beata Vergine di Loreto che ora è sconsacrata e in stato di abbandono. La parte ferrarese appartiene alla Partecipanza di Cento, un'istituzione storica che risale alla famosa contessa Matilde di Canossa che donò queste terre del Pagus Perseceta alla Chiesa e quindi al Vescovo di Bologna che incominciò a cederle in enfiteusi. Nacquero così nel secolo XIII delle comunità rurali rette da Statuti, patti che regolavano le ripartizioni fra le famiglie e imponevano la bonifica delle terre ai coloni: erano le famose Partecipanze agrarie le cui regole, a distanza di 700 anni, sono ancora rispettate. Un punto di riferimento per la devozione locale, e non solo, è il santuario della Madonnina della Valle, un oratorio che si trova nel comune di Crevalcore, sorto nel 1902, ma il culto alla Vergine risale al secolo XVIII quando la valle era adibita a risaie. L'immagine venerata è una terracotta votiva dall'iconografia molto popolare, ma anche molto dolce: è una mamma che tiene in braccio con tenerezza il suo bambino. La festa della Madonnina richiama fedeli da ogni parte e viene festeggiata la seconda Domenica di Ottobre fin dal 1888. Il paese è piccolo, ma la sua storia è alquanto originale ed interessante.

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